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  27 Luglio 2024
02/11/2015 di Jessica Ricci

Il Palazzo della Civiltà Italiana e la sua seconda vita


Una coincidenza che cade a pennello. Con la conclusione di Expo Milano 2015 si torna a parlare del simbolo dell´Esposizione Universale del 1942, in realtà mai avvenuta a causa del secondo conflitto mondiale: il Palazzo della Civiltà Italiana o della Civiltà del Lavoro, noto anche con il simpatico soprannome "Colosseo Quadrato". Progettato in pieno regime fascista e per forte volere del duce Mussolini, la sua costruzione iniziò nel luglio 1938 e fu inaugurato, benché incompleto, nel 1940; i lavori si interruppero nel 1943 per poi essere ultimati nel dopoguerra.
Dopo più di 70 anni dalla sua creazione, il Palazzo della Civiltà riapre le porte al pubblico e torna a rivivere grazie alla nota casa di moda italiana Fendi. La maison della doppia F, che possiede il monumento in affitto fino al prossimo 2028, ha deciso non solo di trasferire al suo interno il quartier generale e gli uffici del marchio, ma anche di far dialogare la moda con l´arte, attraverso una mostra allestita al primo piano del Palazzo.
La mostra, intitolata "Una Nuova Roma. L'Eur e il Palazzo della Civiltà Italiana", è aperta al pubblico gratuitamente già dal 23 ottobre fino al 7 marzo 2016, nell´area che Fendi ha deciso di destinare anche per il futuro a spazio espositivo. "Siamo orgogliosi di poter restituire oggi alla nostra città e al mondo intero il Palazzo della Civiltà Italiana ha affermato Pietro Beccari, presidente e ad di Fendi - simbolo delle nostre radici romane e di un continuo dialogo tra tradizione e modernità, valori da sempre cari alla maison."
L´esposizione presenta disegni, schizzi e studi dei grandi protagonisti dell´architettura italiana del Novecento, accostati a oggetti di design e foto d´autore, in un apparato artistico, figurativo, fotografico e filmico che traccia il percorso della mostra. Tra gli artisti esposti spiccano nomi importanti quali Gino Severini, Mario Sironi, Enrico Prampolini, Francesco Messina e originali realizzazioni degli anni Cinquanta e Sessanta, come le opere di Pericle Fazzini e Giuseppe Capogrossi.
Fondamentale nella costruzione del progetto espositivo, lo sguardo rivolto al Palazzo della Civiltà Italiana e al suo quartiere da alcuni maestri della fotografia come Karl Lagerfeld, Gabriele Basilico, Fabrizio Ferri, Franco Fontana, Andrea Jemolo, Mimmo Jodice, Giulio Pediconi e Hans Christian Schink, e l'idea del "quartiere-città" che il cinema ha contribuito a fissare nell´immaginario collettivo. A questo scopo la mostra si avvale della proiezione di estratti di pellicole di Roberto Rossellini, Federico Fellini, Vittorio De Sica, Michelangelo Antonioni, Elio Petri e Bernardo Bertolucci. Una sezione della mostra è inoltre dedicata al design, tema caro a Fendi e parte integrante del suo marchio.
Non è tutto: il Palazzo della Civiltà presenta novità anche esternamente. Una nuova illuminazione permanente, ad opera dell'artista e progettista di luce Mario Nanni, veste infatti il Palazzo. Giochi luminosi e una suggestiva luce bianca illuminano le colonne dei loggiati con gradazioni e intensità crescenti, dando simbolicamente nuova vita al Palazzo.
Dopo aver restaurato di recente la Fontana di Trevi e il complesso delle Quattro Fontane, maison Fendi rende il Palazzo della Civiltà Italiana un centro nevralgico per il racconto in chiave contemporanea della trasformazione, in atto ancora oggi, dell´Eur e del Palazzo stesso. La mostra, promossa da Fendi e realizzata in collaborazione con l´assessorato Cultura e Sport di Roma - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, si pone in una posizione di continuità con l´impegno del noto marchio di moda nella promozione di una politica di sostegno e valorizzazione dell'eredità storica e culturale della Capitale.

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