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  19 Aprile 2024
31/07/2014 di Alessia Brescia

Unico e Multiplo


Alberto Burri in mostra alla Pinacoteca d´arte di Gaeta dal 14 giugno al 12 ottobre.
L´esposizione, Unico e Multiplo, è a cura dal Prof. Giorgio Agnisola, professore alla scuola di alta formazione d´arte e teologia e dal gallerista Antonio Sapone conosciuto per la sua galleria a Nizza.
Attraverso ben centoventisei opere esposte possiamo ripercorrere tutte le tappe evolutive dell´arte di Alberto Burri.
La mostra si apre con un´introduzione alle prime creazioni dell´artista, tutte prodotte nel periodo post bellico. Risalgono al 1946 le prime sperimentazioni, quelle dei sacchi, dei catrami, delle muffe e dei gobbi, che corrispondono alla più radicale rivoluzione operata nell´ambito della ricerca non figurativa del Novecento. Tra i capolavori di questo periodo ricordiamo Lo strappo del 1952, Sacco e Rosso del 1954, Sacco e Nero del 1954.
L´adesione di Burri alla fondazione del Gruppo Origine, insieme a Mario Ballocco, Giuseppe Capogrossi ed Ettore Colla, risale al 1950. Il gruppo si scioglierà nel 1951.
L´opera Rosso del 1956, particolarmente rappresentativa, si serve del rosso come mezzo comunicativo in grado di rendere la materia di cui la tela è composta esistente di vita propria. Dopo i Sacchi, che già rappresentano una reale rivoluzione nel campo artistico, compaiono le Combustioni e i Legni. Proprio la serie delle Combustioni introdurrà l´uso del fuoco come mezzo espressivo, mentre nei primi anni Sessanta Burri adopererà nelle sue opere un nuovo materiale, che diverrà il protagonista di gran parte delle sue future creazioni, la plastica. L´uso di questo materiale, dell´acrilico e della combustione su tela opererà una rivoluzione senza precedenti nel mondo dell´arte, permettendo a Burri di sviluppare una poetica e una gestualità del tutto inediti.
Gli anni Settanta inaugurano i Cretti e il cellotex, materiale notoriamente "di servizio", utilizzato a sostegno di altri materiali, tipicamente industriale, diverrà la pietra portante della cifra espressiva di Burri, che lo impiegherà allo stato grezzo e con interventi minimi. Dopo il cellotex a Burri resterà solo la pittura da esplorare: un ritorno alle origini dell´arte, all´uso esclusivo del colore.
Le sue opere sono esposte in alcuni dei più grandi musei del mondo: il Centre Pompidou di Parigi, la Tate Modern di Londra, il Guggenheim Museum di New York, per citare soltanto alcuni dei nomi più illustri.
La mostra di Gaeta ci permette di ammirare da vicino le opere di uno dei mostri sacri dell´arte contemporanea.



 
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